Avvio della sperimentazione della Farmacia dei Servizi: un traguardo e un punto di partenza per tutta la professione

L’accordo siglato in Conferenza Stato-Regioni sulle linee di indirizzo per la sperimentazione della Farmacia dei servizi è un passaggio fondamentale per il servizio farmaceutico italiano e la rete delle farmacie di comunità ma, soprattutto, per il Servizio sanitario nazionale e la tutela della salute. “Con questa sperimentazione sarà finalmente possibile dimostrare quanto il farmacista di comunità, collaborando con gli altri professionisti possa contribuire al potenziamento dell’assistenza territoriale, in particolare per i pazienti cronici e quelli più fragili, in tema di accesso alle prestazioni del SSN, presa in carico dei pazienti cronici e prevenzione” dice il presidente della FOFI, Andrea Mandelli.

L’importanza del modello della Farmacia dei servizi è confermata dalla richiesta delle Regioni stesse di ulteriori stanziamenti, tratti dal fondo per gli obiettivi di piano, rispetto ai 36 milioni previsti dalla Legge di Bilancio 2018, così da permettere che la sperimentazione possa essere condotta anche in altre Regioni oltre le nove originariamente previste” che sono Piemonte, Lazio e Puglia nel 2018; Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia nel 2019; Veneto, Umbria e Campania nel 2020  Il presidente della FOFI sottolinea inoltre che Le linee di indirizzo, frutto del gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute “sono un modello a livello internazionale per l’applicazione e la validazione della pharmaceutical care sul territorio, e va dato atto a tutti i partecipanti a questo tavolo, l’Agenas, le Regioni, Federfarma, Assofarm, Utifar, SIFO, Fimmg, Fnomceo, Fnopi e Cittadinanzattiva, di aver operato assieme a noi con rigore e rapidità”. I protocolli messi a punto permetteranno infatti l’erogazione di prestazioni omogenee su tutto il territorio nazionale così come la loro valutazione sul piano dei risultati in termini di maggiore salute ed economici.

“Questo risultato” dice il presidente della FOFI “è la realizzazione della linea che la Federazione persegue coerentemente dal 2006 e la premessa per la certificazione della qualità delle prestazioni professionali rese dal farmacista nella farmacia di comunità. Costituisce quindi un supporto indispensabile all’evoluzione del ruolo del farmacista e allo sviluppo della collaborazione interprofessionale. Spetta ora ai farmacisti di comunità italiani informare la loro pratica professionale a questo modello” conclude Mandelli “e sono certo che non mancheranno né la volontà né la capacità. La Federazione degli Ordini è pronta a proseguire nella sua opera di orientamento della professione e a creare le condizioni per la messa a punto di programmi e obiettivi condivisi”.