Con riferimento al Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Farmacia e farmacia
industriale (Classe LM-13), a seguito della conclusione dei lavori del Tavolo Tecnico, al
quale ha partecipato anche la scrivente Federazione, sono stati adottati i decreti
interministeriali nn. 570 e 651 del 2022, attuativi degli articoli 1, 3 e 6 della Legge 8
novembre 2021, n. 163 sui titoli universitari abilitanti.
I due decreti riguardano, come è noto, le modalità di svolgimento dell’esame di Stato
in forma semplificata per coloro che hanno conseguito o che conseguono la laurea
magistrale in Farmacia in base ai previgenti ordinamenti didattici non abilitanti e le
modifiche necessarie per rendere la laurea concretamente abilitante.
Il 10 ottobre u.s. è stato, da ultimo, adottato il decreto n. 1147, che definisce in modo
compiuto il processo di adozione dei provvedimenti attuativi della predetta legge 163/2021,
riformando la Classe del Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in “Farmacia e farmacia
industriale” di cui al Decreto Ministeriale 16 marzo 2007.
Il decreto richiede, quindi, l’aggiornamento degli ordinamenti universitari al fine di
renderli aderenti alle nuove esigenze di salute del SSN e dei cittadini in modo che il corso di
laurea fornisca le conoscenze e competenze professionali adeguate all’evoluzione del ruolo
del farmacista nel contesto sanitario e sociale del Paese.

Pertanto, si invitano le Università, in sede di adozione dei Regolamenti didattici di
Ateneo, ad adeguarsi al predetto DM 1147/2022, affinché gli insegnamenti previsti siano
strumentali all’acquisizione delle nuove competenze previste nelle attività formative di base
e caratterizzanti e funzionali alla costituzione del profilo del farmacista quale
“professionista dell’area sanitaria che, nell’ambito delle sue competenze scientifiche e
tecnologiche multidisciplinari (chimiche, biologiche, biochimiche e biomediche,
farmaceutiche, farmacologiche, tossicologiche, tecnologiche, legislative e deontologiche)
contribuisce al raggiungimento degli obiettivi definiti dal Servizio Sanitario Nazionale per
rispondere adeguatamente alle mutevoli esigenze della società in campo sanitario, ed è in
grado di operare per le finalità della sanità pubblica, anche attraverso l’accompagnamento
personalizzato dei pazienti, inclusi quelli cronici, per l’aderenza alle terapie
farmacologiche, e consulenza alla persona sana a fini della prevenzione delle malattie”.
In tal senso, si rappresenta la necessità che, nella definizione degli ordinamenti
universitari, si assicuri un’offerta formativa coerente con l’acquisizione delle nuove

competenze nelle discipline mediche e biologiche, tecnologiche, normative ed economico-
aziendali come previste dal citato DM 1147/2022 e richieste dalle esigenze dell’attuale

contesto sociale e sanitario del Paese.
La necessità che la riforma introdotta a livello nazionale possa trovare adeguata
attuazione nelle sedi universitarie in modo sostanzialmente omogeneo, nel rispetto dei
principi di autonomia universitaria, su tutto il territorio nazionale risponde all’esigenza di
assicurare agli studenti una formazione aggiornata alle attuali istanze sociali e alle nuove
richieste del mercato del lavoro.
Nel ringraziare per l’attenzione, si inviano cordiali saluti.

IL PRESIDENTE
(Dr. Andrea Mandelli)